Gioco d’azzardo e filiera della canapa. Alice Parma (Pd): “Il Governo Meloni colpisce territori, famiglie e imprese con scelte ideologiche e irresponsabili mentre si nasconde dietro il baluardo della ‘sicurezza’. Un modello di società che rigettiamo”
16/04/2025

“È inaccettabile che il Governo Meloni stia lavorando per diminuire da 500 a 200 metri la distanza minima tra le sale da gioco d’azzardo e luoghi sensibili come scuole, parrocchie e centri sportivi. Una scelta pericolosa, che mette seriamente a rischio la salute e il benessere dei cittadini, in particolare dei più giovani, spalancando le porte alla normalizzazione del gioco d’azzardo in contesti frequentati da bambini, ragazzi e famiglie.” Così Alice Parma, consigliera regionale e vicecapogruppo Pd in Emilia-Romagna, interviene dopo le notizie che parlano di un’ipotesi di modifica normativa da parte dell’esecutivo. “Se questa norma dovesse essere approvata,” aggiunge, “significherebbe tradire gli sforzi fatti in questi anni da enti locali, associazioni e Regioni – come l’Emilia-Romagna – per limitare la proliferazione del gioco patologico e proteggere le persone più fragili. La tratteremo in Commissione regionale e saremo al fianco dei Comuni e delle famiglie in questa battaglia: non possiamo restare in silenzio mentre si smantellano regole di buon senso in nome di interessi economici che nulla hanno a che fare con il bene pubblico.” Questo attacco alla salute sociale viene “coperto” dalle nuove norme previste dal Dl Sicurezza, che parlano però più la lingua della repressione. Un esempio è quello della criminalizzazione della filiera della canapa, che di fatto rende illegale, dall’oggi al domani, un intero settore produttivo. “Questo rappresenta l’incoerenza del Governo – continua la consigliera dem – Il divieto sulla coltivazione e commercializzazione della canapa è una misura punitiva, ideologica e miope che ignora le evidenze scientifiche, le sentenze favorevoli e colpisce migliaia di lavoratori, agricoltori e imprenditori anche in Emilia-Romagna. Dal 12 aprile, chi coltiva canapa con THC inferiore allo 0,6% rischia denunce e sequestri, senza che sia stata prevista alcuna fase transitoria, alcun chiarimento operativo: solo caos normativo e repressione.” Un comparto economico che conta oltre 3 mila aziende e 15 mila addetti si trova così spazzato via da un decreto che richiama alla “sicurezza” ma produce solo insicurezza economica e giuridica. “Per questo motivo – conclude Parma – abbiamo presentato un emendamento ad una risoluzione contro il Dl Sicurezza in consiglio regionale: le istituzioni devono tutelare il lavoro e la legalità, non criminalizzare chi rispetta le regole. Come sempre il Governo Meloni sceglie la propaganda al posto della realtà.”